CHI SIAMO
La Paz è un progetto ideato per combattere, attraverso lo sport, il razzismo e le forme di discriminazione diffuse nella nostra società e per promuovere l’incontro e la relazione tra culture e persone diverse.
Le nostre origini
Il nostro progetto nasce nel giugno 2010 grazie alla volontà di ragazzi e ragazze con una cosa in comune: l’ amore per lo sport, la politica e l’antirazzismo. In collaborazione con l’Associazione Yabasta! Parma e grazie al sostegno della UISP Parma abbiamo dato vita ad un progetto ideato per combattere, attraverso lo sport, il razzismo e le forme di discriminazione diffuse nella nostra società e per promuovere l’incontro e la relazione tra culture e persone diverse.
La nostra visione
L’Italia brucia i talenti, le leggi su interpretazione e concessione di cittadinanza sono discriminanti e lo sport si adegua, arroccato su se stesso, impaurito dalle trasformazioni del Paese negli ultimi anni.
Il calcio ha perso il suo ruolo originario di mezzo di aggregazione e socialità, centrando sempre di più i suoi interessi sull’aspetto economico. I contratti milionari, calcio scommesse, vendita dei diritti televisivi e d’immagine, quotazioni in borsa delle società calcistiche, privatizzazione degli stadi e degli impianti sportivi, sono solo alcune delle tappe che hanno contribuito alla trasformazione dello sport più popolare d’Italia.
Ad aggravare questo scenario, gli atteggiamenti razzisti e discriminatori da parte degli stessi giocatori e delle tifoserie.
Obiettivi
Si può dire che il progetto “La Paz”, quando nasce nel 2010, ha un duplice obiettivo: promuovere un calcio fatto dal “basso”, basato sull’autofinanziamento e sull’azionariato popolare, ben lontano da quello che è diventato oggi, ovvero un’azienda che muove ingenti somme di denaro, che tratta i tifosi come clienti e che sembra destinata ad una determinata élite di persone che diventa sempre più ristretta.
L’altro obiettivo è naturalmente quello di coinvolgere ,tramite lo sport, tutti e annullare le discriminazioni di ogni tipo che attanagliano purtrppo la società capitalista di oggi che tende, tra le altre cose, sempre ad emarginare i più deboli.
Il progetto
Il nostro progetto è pensato per svilupparsi all’interno del calcio amatoriale, ambiente non esente da fenomeni di razzismo che spesso producono l’allontanamento dei giovani dallo sport.
Vuole promuovere la partecipazione di tutti allo sport e al calcio, a prescindere da luogo e cultura di provenienza, con lo scopo di stimolare e far crescere una cultura sportiva all’insegna dell’integrazione e del rispetto reciproco. Il razzismo e le discriminazioni sono spesso il prodotto di un contesto culturale caratterizzato da chiusure ideologiche ed ignoranza, dall’incapacità di confrontarsi e conoscere “l’altro”.
Attraverso il progetto vorremmo invece sviluppare relazioni tra persone differenti che oggi condividono e vivono lo stesso spazio sociale, geografico e istituzionale, e costruire ponti tra culture apparentemente inconciliabili. Spesso sono gli stessi migranti ad erigere muri tra la propria comunità di appartenenza e quella degli autoctoni: attraverso la pratica sportiva crediamo che anche questa forma di chiusura e isolamento possa essere abbattuta.
Il progetto ha la finalità di abbattere le barriere (sociali, culturali, politiche, religiose) che dividono le persone, e l’intento di costruire una squadra calcistica che condivida i valori dell’antirazzismo e dell’antifascismo.
La squadra, essendo composta da persone differenti tra loro, provenienti da parti diverse del mondo, rappresenta un’occasione per sperimentare concretamente progetti di integrazione sul territorio parmigiano.
La Paz oggi
Attualmente abbiamo all’attivo 4 squadre di calcio (prima squadra di calcio a 11 maschile, calcio a 7 maschile, calcio a 5 femminile e i La Pazzini dell’under 17) alle quali vanno aggiunti i corsi di yoga e di capoeira.
Dal settembre 2022 abbiamo in gestione un impianto sportivo, prima abbandonato e che grazie al lavoro nostro e della nostra rete di collaborazioni stiamo facendo rivivere attraverso attività sportive e socio-educative soprattutto destinate ai ragazzi e ragazze in età di abbandono sportivo e scolastico.
L’impianto sportivo è situato nel nostro quartiere, l’Oltretorrente, luogo storicamente popolare e che si è reso famoso in Italia per la forza delle donne e degli uomini a combattere l’incursione fascista nel 1922 con le “barricate antifasciste” di cui quest’anno ricorre il centenario.
Lo spirito che ci deve contraddistinguere oggi deve prendere ispirazione da quello che hanno espresso quelle donne e quegli uomini 100 anni fa, resistendo alle nuove forme di autoritarismo attraverso i mezzi che la società, la cultura, la storia e la memoria ci mettono a disposizione nel nostro presente.
Questo può e deve aprire a forme di riflessione su come, anche nel mondo dello sport ci siano terreni fertili per esprimere antifascismo, antisessismo e diritti.
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